Direttamente da Venezia, sarde in saor. Ecco a voi un piatto storico antico, delizioso, facile da preparare, economico. Le sarde qui vanno solo eviscerate, senza che nemmeno le spiniate, così si fa miei cari che non amate le lische. Ma niente paura, la macerazione le rende praticamente impercettibili. E poi non mi dite che il pesce non si può cucinare perchè è complicato!
E che dire del “saor”, il sapore letteralmente? E’ una tecnica antichissima di conservazione che utilizza l’aceto e aggiunge uvetta e pinoli per addolcire il sapore importante della cipolla che si fa però digeribilissma grazie alla lunga cottura e alla macerazione. Unica indicazione: preparatevi per tempo perchè le sarde in saor devono riposare almeno quattro giorni in frigorifero, si esprimono al massimo dopo qualche tempo.
Siete pronti? Prendete nota e poi tutti al mercato del pesce!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 g di sarde da pulire (circa 400 g pulite)
cipolle bianche, lo stesso peso delle sarde pulite
una manciata di uvetta
una manciata di pinoli
150 ml di aceto di vino bianco
olio evo qb
mezzo litro di olio di semi di girasole
farina qb
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PROCEDIMENTO
Pulite le sarde togliendo la testa e le viscere, poi risciacquatele molto bene sotto l’acqua fredda. Fatele scolare e tamponatele bene. Una volta asciutte infarinatele e friggetele in abbondante olio di semi di girasole ben caldo. Scolatele una volta dorate e tamponatele per eliminare l’olio in eccesso.
In una grande padella antiaderente mettete un bel goccio d’olio evo e unite le cipolle tagliate sottilmente. Aggiungete un pizzico di sale e lasciate cuocere col coperchio e a fuoco bassissimo per almeno 20-30 minuti. Le cipolle non devono assolutamente prendere colore ma “sfarsi”.
Trascorso questo tempo alzate il fuoco, unite l’aceto e fate sfumare per qualche istante. Lasciate insaporire per qualche minuto, spegnete il fuoco e iniziate a disporre in una pirofila uno strato di sarde e uno di saor, aggiungendo di volta in volta l’uvetta che avrete fatto rinvenire in acqua fredda per circa 15 minuti e i pinoli. Sigillate con pellicola trasparente e mettete in frigo a riposare per almeno 24 ore prima di servire.
Resistete, assaggiate a tempo debito e ditemi com’è andata!
Ciao ginger! è passato un po’ di tempo dalla cena che hai preparato a casa nostra ma noi ti pensiamo sempre… tra l’altro questo piatto lo ricordo era buonissimo!!!
Tieniti pronta che tra poco è il compleanno di Manuela e organizzeremo qualcosa…con te ovviamente! un caro saluto! Giuseppe
Ciao Giuseppe,
allora ci sentiamo presto! Grazie per l’affetto, un saluto caro a voi!
Ginger
spero mi vengano buone come le tue Ginger, altrimenti dovrai venire a casa mia a cucinarmele….magari mentre vai a Parigi, siamo di strada!
Le ho mangiate,cucinate da Ginger ad una cena di compleanno,fantastiche!!!
La cosa piu’ bella e’ stato riscoprire un’antico sapore che avevo dimenticato. Grazie Ginger!!!