In una giornata uggiosa come questa ci possono essere grandi sorprese consolatorie e questa è la mia.

Mi sono regalata una degustazione incredibile grazie a Selecta e ai meravigliosi prodotti di “non toccatemi il formaggio“: Blu di Bagnoli e Shropshire al Porto e uva di Corinto. Mica roba che si mangia tutti i giorni.

Il marchio “non toccatemi il formaggio” seleziona una gamma molto ampia di prodotti caseari, italiani ed europei, di eccelsa qualità. I protagonisti sono spesso piccoli produttori che lavorano in modo artigianale, preservando la biodiversità e dando vita a prodotti che garantiscono un’unicità spiccata e contribuiscono alla diffusione della cultura del formaggio buono per davvero. Io ho avuto la possibilità di assaggiare due delizie assolute nel campo degli erborinati…e lo so che mi invidiate un pò!

Il Blu di Bagnoli è un regalo del Veneto. Formaggio di capra a cui viene inoculato il penicillium roqueforti, che durante la stagionatura sprigionerà le sue muffe nobili. Il formaggio viene poi avvolto in garze impregnate di Friularo Passito di Bagnoli e spolverato infine con frutti di bosco liofilizzati e fiori di malva, ibisco e fiordaliso. I suoi profumi e i suoi aromi consentono di abbinarlo a cioccolato, frutti di bosco e perfino panna montata.

Lo Shropshire è un formaggio inglese di mucca affinato in maniera artigianale con il Porto e poi ulteriormente aromatizzato in superficie con l’uva di Corinto. Questo formaggio si esprime in un bouquet aromatico straordinario che lo sospinge verso cioccolato e caramello come abbinamenti.

E anche qui, ciò che parrebbe strano a dirsi diventa incredibilmente naturale all’assaggio.

Così, dopo prove e controprove, ho trovato la mia combinazione preferita. Miele di castagno e cioccolato di Modica al 70%. Ho amato questa combinazione perchè il cioccolato prosegue e amplifica il gusto dei formaggi senza virare troppo sulla dolcezza e con la sua texture sbriciolata crea un contrasto molto piacevole in bocca. E per finire il miele di castagno (artigianale, che mi è appena stato donato), chiude con dolcezza lieve e balsamica un percorso degustativo lungo e articolato.

A questo punto non poteva mancare un vino speciale in abbinamento. E anche qui, dopo tanto pensare, è stato naturale scegliere il Porto Fonseca invecchiato 10 anni, per sostenere e amplificare al meglio tanto lavoro aromatico con le sue note di frutti di bosco, prugne, mandorle tostate e cioccolato fondente.

Ed ecco che la mia giornata uggiosa è diventata una giornata piena di profumi e idee. Cercate e provate questi formaggi perchè sono un’esperienza vera!

Ringrazio il prode Paolo Borelli, amico caro e sommelier preparatissimo, per le chiacchiere sul vino da abbinare a questi formaggi e per il suo contributo decisivo nella scelta del Porto Fonseca. Perchè la conoscenza passa anche per la condivisione dell’altrui esperienza!

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